OPERAZIONE ACATAMA: Come Italia e Cile Hanno Sventato un Furto di Cactus da 1 Milione di Dollari
- Samuele Storari
- 17 mar
- Tempo di lettura: 3 min

Operazione Atacama: Come Italia e Cile Hanno Sventato un Furto di Cactus da 1 Milione di Dollari
Introduzione: Il Deserto di Atacama e i Cactus Copiapoa
Il deserto di Atacama, in Cile, è uno dei luoghi più aridi della Terra. Nonostante le condizioni estreme, ospita una rara specie di cactus chiamata Copiapoa, che cresce solo in questa regione. Queste piante, che impiegano decenni per crescere pochi centimetri, sono diventate oggetto di un traffico internazionale illegale, culminato in uno dei più grandi furti di cactus della storia.
Il Collezionista Italiano: Andrea Piombetti
Andrea Piombetti, un noto collezionista italiano di cactus, è stato al centro di questa vicenda. Conosciuto come "Il re dei pirati dei cactus", Piombetti ha costruito una reputazione nel mondo del commercio di piante rare. Tuttavia, la sua passione si è trasformata in un'attività criminale quando è stato coinvolto nel furto e nel contrabbando di cactus Copiapoa dal Cile.
Il Primo Sequestro: 2013
Nel 2013, le autorità italiane hanno intercettato una spedizione di 143 cactus diretta a casa di Piombetti. I documenti fitosanitari risultarono falsi, e un'ispezione successiva ha portato alla scoperta di oltre 1.000 cactus Copiapoa nella sua abitazione. Le analisi del suolo hanno confermato che le piante erano state estratte illegalmente dal deserto di Atacama.
Il Secondo Raid: 2020
Nel febbraio 2020, la polizia ha effettuato un secondo raid a casa di Piombetti, trovando ulteriori cactus rubati. Questa volta, le indagini hanno rivelato una rete internazionale di trafficanti, con complici in Grecia, Romania e altri paesi. Le piante sequestrate sono state valutate a oltre 1 milione di euro.

Il Processo e la Condanna
Il caso, soprannominato Operazione Atacama, ha portato a un processo durato cinque anni. Nel gennaio 2025, Piombetti è stato condannato a 18 mesi di carcere e a una multa di 25.000 euro. Il suo complice, Mattia Crescentini, ha ricevuto una condanna a 12 mesi e una multa di 18.000 euro.
Il Rimpatrio dei Cactus e la Conservazione
Una delle svolte più significative del caso è stato il rimpatrio di 840 cactus Copiapoa in Cile. Questo è stato il primo caso in cui piante rubate sono state restituite al loro habitat naturale. Le piante sono ora custodite in una serra gestita dalla National Forest Corporation of Chile (Conaf), dove saranno utilizzate per ricerche scientifiche e progetti di conservazione.
Le Minacce alla Copiapoa
Oltre al bracconaggio, i cactus Copiapoa affrontano altre minacce, come i cambiamenti climatici e l'espansione dell'industria mineraria. Secondo gli esperti, il 76% delle specie di Copiapoa è a rischio di estinzione.
Un Precedente Storico per i Crimini Ambientali
Il caso ha stabilito un precedente importante nel riconoscere i crimini contro la biodiversità. Per la prima volta, un tribunale ha riconosciuto che il danno arrecato alla natura merita un risarcimento. L'organizzazione Associazione per la Biodiversità e la sua Conservazione (ABC) ha ricevuto 20.000 euro come risarcimento per i danni causati al loro lavoro di conservazione.

Il Futuro della Conservazione dei Cactus
Nonostante i successi legali, il futuro dei cactus Copiapoa rimane incerto. I volontari locali, come i Caminantes del Desierto, continuano a lottare per proteggere queste piante uniche. Tuttavia, senza un'azione globale più decisa, il bracconaggio e i cambiamenti climatici potrebbero portare all'estinzione di molte specie.
Conclusione: Una Vittoria per la Natura
L'Operazione Atacama rappresenta una vittoria significativa nella lotta contro i crimini ambientali. Tuttavia, è solo un primo passo. La conservazione della biodiversità richiede un impegno costante e una maggiore consapevolezza globale. Come ha affermato Andrea Cattabriga, esperto di cactus: "Stiamo dando alle piante un diritto, il diritto a non essere distrutte, perché sono esseri viventi."
Fonte: BBC | di Sofia Quaglia
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